Biografia

Nasce a Sorengo (Svizzera) nel 1956, da famiglia toscana di tradizione ceramica. Diplomato al Liceo Artistico di Varese, nel 1981 si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Parallelamente alla professione di architetto e docente, compie esperienze nel campo del design, in particolare nel settore dell’oggettistica in vetro e in ceramica. In seguito pone sempre maggiore attenzione all’ambito artistico fino a dedicarsi in modo pressoché totale alla scultura utilizzando, oltre al materiale ceramico, anche marmo ,bronzo e legno.

Espone in varie rassegne in Italia e all’estero tra le quali: 6^/10^/11^/13^ Rass. Biennale Artisti Varesini, Arsago Seprio – 3^/5^/6^ Rass. Naz. Biennale “Albissola città d’arte e ceramica”, Albissola – 5^ e 6^ Biennal Internacional de Ceramica, Manises, Spagna – “Tra terre … amarcord Albissola”, Chiostro di Voltorre / Albissola – Musei Civici Villa Mirabello, Varese – Galleria Terre d’Arte, Torino – “ L’immagine sacra nella ceramica” Museo Gianetti, Saronno – Varie edizioni di “Ceramica in Celle” Celle Ligure – “La ragione dell’utopia”, Maga, Gallarate – Museo “F. Bertoni”, Varese – Artparty , Sala Veratti, Varese – “Vasomania”, MIDEC, Cerro di Laveno -”Terrarte” Abbazia S. Gemolo, Ganna – ”150° anniversario dell’unità d’Italia”, Museo Villa Mirabello, Varese – da XXXV a XXXII Collettiva d’Arte Ceramica, Genova, Celle Ligure, Savona – “Trilogia” Civico Museo d’Arte Castello di Masnago, Varese – “Un Museo all’aperto” Denice – “Epifania del sacro: artisti d’oriente e d’occidente” Siena – Valbonne, Bonifacio, Francia – ”Keramos” Gulli Arte, Savona – “Terra condivisa” Siena –– Museo Parisi Valle , Maccagno – “Contenuti” Abbadia Nuova, Siena – Palazzo Ducale, Genova – XII Rassegna Internazionale per Artisti Ceramisti Contemporanei (1° classificato) – “50° Buon compleanno Liceo Frattini”, Musei Civici Villa Mirabello, Varese.

Tra le mostre personali: Spaziozero, Gallarate – Gipsoteca Spazio Scultura, Marchirolo – Centro Cult. L’Insieme, Agno, Svizzera – Ass. Naz. Amici della Ceramica, Varese – Galleria Milani Arte, Gallarate – Chiesa S. Rocco, Carnago – 2010/2013 Studio d’Arte Liberty, Angera – Sala San Rocco, Lugano, Svizzera –- Uniarte Talavera, Puebla, Messico – “Ritorno ad Itaca” Museo Gianetti, Saronno – Circolo degli Artisti, Pozzo Garitta, Albissola – “ Presenze” Chiostro di Voltorre.

Note critiche

Antonio Quattrini ha saputo con gli anni dar vita ad una propria poetica, ben riconoscibile tanto nelle tematiche affrontate quanto nelle definizioni degli esiti espressivi, sempre più personali e ricchi di invenzioni.

Alle forme sintetizzate nel gioco di volumi, piani e linee, l’artista affianca una notevole sensibilità nell’uso delle patine, che si sovrappongono al taglio moderno e deciso dell’ingombro, offrendo la sensazione di un continuo protrarsi da un’epoca indefinita, pur restando sempre attuali nelle emozioni’.

  1. Ceriani

 

 

…Nell’opera di Antonio Quattrini possiamo leggere questo viaggio fatto di segni, di solchi, di fratture che interrompono le figure in ceramica refrattaria trasformandole in reperti, in immagini spezzate dove il tempo – l’esperienza- sono intervenuti. Come nel diario di un viaggio interiore le forme si sviscerano, si ingrandiscono portando l’indagine su un particolare, trasformandolo, fino a trovare nuove dimensioni, simboliche, evocative, che riassestano un equilibrio…

… Forse perché siamo abituati ad avere sotto gli occhi sempre più opere astratte e sempre meno figurative, forse perché leggiamo il figurativo con le stesse modalità dell’astratto, comprendendone le forme i colori i rimandi ad una dimensione interiore dell’artista.

Vediamo i particolari, e ci appaiono le figure nel loro essere, non fatto di volti, braccia, gambe o ali ma bensì fatto di solchi, di ripartizioni, frammentazioni dell’essere , pensieri sviluppati sulla materia,pause e silenzi…

Se guardiamo con questi occhi le sculture di Antonio Quattrini ecco come tutto ci appare chiaro e uniforme: non più un distinguo di generi e stili ma una profonda ricerca, sviscerata in segni, tracce, abbozzi, che diventa ingrandimento del reale e summa delle conoscenze….

Mara De Fanti

Note tecniche

Il fare ceramica ha regole e vincoli precisi, dovuti al peso, alla fragilità intrinseca del materiale, ai problemi riguardanti l’essiccamento e la cottura, che determinano il fatto, ad esempio, che forme di grande dimensione devono necessariamente essere in più pezzi. Al contempo questo materiale permette innumerevoli possibilità espressive, soprattutto riguardo alla superficie, al colore e alle patine, oltre che alla forma.

Il fatto stesso che la creta sia parte integrante dell’ambiente che ci circonda e che gli elementi che la determinano siano l’acqua, il fuoco, oltre alla terra stessa, fanno sì che l’atto stesso del modellare ci porti in relazione con la natura. L’uso delle mani, del tatto, ci porta a riscoprire un aspetto sensoriale, meno intellettuale, che ha rapporti con la natura e con la nostra parte più arcaica e la ripetizione di gesti antichi ci fanno sentire partecipi di un cammino che dal passato, giunge fino all’oggi, nella ricerca di nuove possibilità espressive.

Da un punto di vista tecnico l’impasto che uso è, in genere, un refrattario, contenente chamotte, cioè altro materiale ceramico già cotto e macinato in vario spessore, che gli conferisce una particolare superficie e, assieme all’alta temperatura di cottura, una notevole forza e resistenza agli agenti atmosferici, tanto da renderla ideale anche per opere poste all’esterno.

Le opere devono essere svuotate e poi lasciati essiccare. La lavorazione prevede quindi la colorazione con ossidi e sali metallici, che possono dare tonalità naturali, ma anche ingobbi ed eventualmente smalti. In seguito i lavori vengono cristallinati e cotti in un forno ceramico elettrico a temperature che vanno da 1000° a 1050° e anche oltre.

Il rapporto con l’arredamento

L’opera scultorea si inserisce perfettamente in qualsiasi ambiente architettonico, sia di tipo residenziale che in uffici e luoghi di lavoro. Si adatta inoltre a tutte le possibilità di arredo tradizionale o contemporaneo, sia come opera a tuttotondo, che può essere posta su un mobile come su una sua specifica base, sia come pannelli e lastre che, in base anche alle dimensioni, possono essere fissati alle pareti o anche semplicemente appesi come dipinti. Il materiale, grazie alla sua specificità, si presta anche per opere all’aperto come giardini e parchi.

E’ necessario  ben orientarle  , dosare la fonte luminosa affinché possa metterne  in risalto la forma  e   identificare la tridimensionalità tendenzialmente meglio preferire  luci  led calde se la scultura  ha tonalità calde  e viceversa per le tonalità fredde.  L’essenziale è che sia visibile su tutti i suoi  lati.  osservare l’opera da diverse angolazioni e punti di vista  permette di  capire se l’opera è  ben integrata con  lo spazio e la prospettiva della stanza.

La scultura è una forma d’arte che realizza immagini tridimensionali , le tecniche sono: l’intaglio per pietre, marmo , avorio e legno si tratta in questo caso di sottrarre la materia ,  Michelangelo diceva che  le forme si trovano già all’interno della materia  stessa basta togliere il superfluo per dar vita  a ciò che sta dentro di essa l’artista cerca di dare vita alla massa inerte. L’alternativa all’intaglio è la modellazione di materie e quindi si  aggiunge materia fino ad ottenere  la forma desiderata come nel caso di  ceramica, terracotta,  argilla,  cartapesta , cera , plastilina , cera  , gesso ecc…  oppure  la costruzione  e la fusione x i materiali metallici come il  ferro ,l’ oro ,l’ argento , il bronzo, il rame ,il  piombo ,l’ acciaio. Le sculture possono essere a tutto tondo, altorilievo o bassorilievo.

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